Affitti brevi – cosa fare e quali prospettive

09 Aprile 2020
 

In questo particolare momento molti proprietari di appartamenti, utilizzati come casa-vacanze, b&b o affittacamere, e società di property management si staranno chiedendo che cosa succederà al mercato turistico e che cosa si dovranno aspettare dai prossimi mesi.

 

Partiamo dai numeri:
le cancellazioni sono state in media dell’80/90% e le nuove prenotazioni pressoché vicine allo zero.

In città come Roma il mercato extra-alberghiero del centro città si rivolge per lo più alla clientela straniera che vale oltre l’80% delle prenotazioni totali, ed in particolare un 40% circa è composto dai soli turisti provenienti dagli USA, paese al momento con il maggior numero di casi di contagio da Covid19.

Ciò significa che fino a quando non sarà permesso alle persone di ricominciare a viaggiare il mercato sarà corposamente ridotto.

Ad oggi non possiamo sapere con esattezza quando si uscirà dal momento critico, ma l’unica cosa certa è che l’alta stagione risulta oramai essere compromessa. Ed essendo proprio quest’ultima a garantire i margini di guadagno, molti operatori volgono già lo sguardo al 2021. 

A questo punto, la soluzione migliore e più rapida potrebbe essere quella di convertire la locazione turistica in locazione ordinaria, magari transitoria per un massimo di 18 mesi, al fine di sopperire alla quasi totale assenza di flussi turistici per poi ritornare alla locazione turistica una volta che il mercato lo permetterà. 

L’alternativa sarebbe tenere l’appartamento praticamente vuoto per mesi.
 

Nel caso delle società di property management, le prime azioni da fare dovrebbero essere:

  • analizzare i flussi di cassa;
  • valutare la redditività delle strutture e nel caso di quelle che funzionano meglio contattarne i proprietari per rinegoziare il canone;
  • se possibile sospendere le rate dei finanziamenti;
  • nel caso dei dipendenti, attivare le coperture concesse dallo Stato;
  • valutare la possibilità di locare gli immobili per periodi superiori ai 30 giorni per coprire le spese.


Tutto ciò dipenderà inevitabilmente dalla disponibilità del proprietario dell’appartamento a rinegoziare il canone di locazione. 

Diversamente l’unica opzione resterà quella di lasciare l’immobile.

Chi avrà un vantaggio competitivo saranno quelle realtà che saranno state in grado nel tempo di costruire sia con il proprietario, ma anche con i fornitori ed eventuali dipendenti, un rapporto di fiducia basato sulla correttezza perché molto probabilmente troveranno in loro la disponibilità nel capire l’eccezionalità della situazione che si sta vivendo.

Da non sottovalutare l’opportunità che una volta terminata l’emergenza si potrebbe creare dalla mancata riapertura di numerose strutture alberghiere che in questi mesi potrebbero pagare l’eccessiva onerosità che grava su di esse.

Concludiamo dicendo che sarà solo questione di tempo affinchè turisti da tutto il mondo tornino a visitare non solo Roma, ma tutto il bel Paese che in quanto a patrimonio artistico, culturale, ambientale, ed enogastronomico non ha rivali!

E come diceva Elizabeth Spencer:

“Chiunque ha un sogno dovrebbe andare in Italia. Non importa se si pensa che il sogno è morto e sepolto, in Italia, si alzerà e camminerà di nuovo”.

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